• sabato , 27 Luglio 2024

E sul mercato si rivedono gli investitori internazionali

Una buona notizia per l’ Europa e soprattutto per l’ Italia è emersa dai lavori del G20 finanziario che si è svolto nella capitale messicana, tra le tante non proprio positive sulla crescita economica e sulle minacce della geopolitica che fa impazzire il prezzo del petrolio. Le tensioni sui mercati del debito sovrano del Vecchio Continente si stanno allentando e soprattutto gli investitori stranieri stanno tornando a comprare i titoli italiani, dopo il grande gelo dell’ estate. Lo hanno detto con chiarezza sia il governatore della Banca d’ Italia, Ignazio Visco, sia il viceministro dell’ Economia, Vittorio Grilli nella conferenza stampa congiunta tenuta alla fine del vertice quando in Italia era notte fonda. «Gli stranieri compreranno i nostri titoli perché rendono abbastanza bene e sono sicuri, hanno liquidità e strutture per scadenza molto interessanti», ha spiegato Visco. «La tendenza è positiva, ci sono investimenti e non disinvestimenti in titoli come dimostra il calo degli spread delle ultime settimane», ha aggiunto Grilli, particolarmente soddisfatto per l’ apprezzamento dimostrato all’ Italia nel corso del vertice dagli altri ministri e governatori di banche centrali – il segretario al Tesoro Usa Geithner e il direttore generale dell’ Fmi Christine Lagarde lo hanno esplicitato nelle dichiarazioni finali del summit – per gli sforzi fatti nel risanare i conti pubblici e varare le riforme in tema di liberalizzazioni e semplificazioni. Il presidente della Bce Mario Draghi non è stato da meno, rispondendo alle domande dei giornalisti al fianco del commissario per gli Affari monetari Olli Rehn: «La zona euro è diventata un posto più sicuro», ha esordito annunciando anche lui il gradito ritorno. I grandi investitori americani, banche e fondi – ha detto – hanno ricominciato a comprare i bond delle banche europee, sono tornate a finanziarle insomma, dopo aver praticamente congelato il mercato dalla fine dell’ estate, come sanno bene anche i grandi istituti creditizi italiani. I problemi di liquidità sono stati poi risolti con le aste della Bce, di cui la seconda è in programma per dopodomani. La partecipazione complessiva dovrebbe essere più contenuta della prima che si è svolta il 21 dicembre scorso, ma quella delle banche italiane, ha detto il governatore, dovrebbe restare «importante». Bisognerà vedere, ma le indicazioni sono in tal senso, se questi nuovi fondi saranno utilizzati per prestiti a imprese e famiglie contrastando la stretta del credito, dovuta anche alla recessione in atto, e per acquistare titoli di Stato visto che, come ripete il governatore, «non ci sarebbe nulla di male a farlo». Le misure straordinarie della Bce hanno comunque «evitato il credit crunch » anche se restano tensioni sui prestiti all’ economia perché è stata scongiurata la «restrizione derivante dal venir meno del funding, dalla scomparsa di alcuni importanti operatori americani e dall’ inaridimento del mercato interbancario».

Fonte: Corriere della Sera del 28 febbraio 2012

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