Oggi siamo di fronte a una serie di dati di cui è difficile stimare il valore. Prenderli in considerazione all’interno del Def appena presentato poteva determinare aspettative deluse poi dai fatti. Il commento di Luigi Paganetto, presidente della Fondazione Economia Tor Vergata
Come misurare meglio la produttività dell’industria
Torno sul tema della produttività che, come scriveva il Nobel dell’economia Paul Krugman nel 1994 “non è tutto, ma nel lungo termine è quasi tutto”.
India e G20
In un articolo su Foreign Affairs del 18 aprile 2023, Nirupama Rao (già ministro degli esteri dell’India, ambasciatore in Cina e negli Usa) provava a spiegare perché i paesi del “Sud globale” sono sempre meno disposti ad allinearsi con gli Usa contro la Cina o la Russia nel grande gioco degli interessi geopolitici che non sembrano affrontare le grandi sfide epocali (clima, pandemie, malnutrizione, lotta al terrorismo, predominio tecnologico, disuguaglianze storicamente senza precedenti fra popolazioni ricche e povere).
Aumento dei tassi in mercati frammentati. L’analisi di Pennisi
La vera domanda non è se ma quanto durerà questo periodo di rialzi di 50 punti base. È probabile che la Bce prosegua con una politica monetaria restrittiva, considerando che l’economia europea ha sorpreso al rialzo. Il commento di Giuseppe Pennisi
Green deal, la strategia industriale che protegge il clima
La scelta europea di associare le politiche climatiche allo sviluppo rappresenta in buona sostanza la nostra politica industriale.
LE IMPOSTE SUI PROFITTI NELLA EVOLUZIONE RECENTE (1990-2020) DELLE ECONOMIE SVILUPPATE
Le imposte sui profitti (il prelievo commisurato agli utili delle imprese) sono state uno dei pilastri dei sistemi tributari per buona parte del XX secolo, insieme principalmente all’imposta personale progressiva sul reddito e alla imposta generale sulle vendite, con motivazioni condivise in pressoché tutte le democrazie economicamente sviluppate, non tanto per la quota di spesa pubblica finanziabile con tale tipo di prelievo, ma piuttosto per ragioni di efficienza (se sono serviti a intaccare “rendite” o a favorire investimenti per la crescita) e di equità (per la possibilità di evitare, attraverso apposite tecniche, che i percettori degli utili delle imprese non pagassero tributi o non li sopportassero in ragione progressiva, come gli altri contribuenti).
Lilia Cavallari,Presidente UPB, ospite del Club dell’Economia
L’andamento dell’economia italiana e della finanza pubblica nel 2023 nel quadro delle nuove regole di ...