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Un treno per la Sicilia

Diciassette (!) eurodeputati difendono la Helsinki-Palermo. La Commissione Ue vuole che il corridoio arrivi a Bari. Torna in gioco il pagamento a dodici stelle per il Ponte sullo Stretto. Pittella frena: per me è morto. E la Lega non firma per il Mezzogiorno. Un caso?
Offensiva degli eurodeputati in difesa della «Helsinki-Palermo» che, nella proposta di bilancio europeo per il 2014-2020, la Commissione europea ha proposto di trasformare in «Helsinki-Bari». Diciassette parlamentari di Pdl, Pd e Idv hanno scritto al presidente dell’esecutivo ue, José Manuel Barroso, per contestare questo «pericoloso cambiamento d’approccio», una «configurazione che penalizza non solo intere regioni del nostro paese, ma anche l’area mediterranea nel complesso». Bruxelles ha spiegato a fine giugno la scelta con l’esigenza di razionalizzare i programmi e di finanziare quelli che possono effettivamente essere realizzati.
I deputati – fra cui i vicepresidenti Pittella (Pd) e Angelilli (Pdl)e i capigruppo Mauro (Pdl), Sassoli (Pd) e Rinaldi (Idv) – ritengono ingiustificata l’esclusione di Calabria e Sicilia dal quadro comunitario. «Lo scenario futuro per le reti Ten-T prospettato dalla Commissione – scrivono – rischia di accentuare il divario economico fra i paesi del centro-nord Europa e quelli mediterranei». E’ una posizione che «il governo condivide e che ha già manifestato alle autorità competenti», ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli.
In Commissione nicchiano. Il progetto destinato a Palermo è «più costoso» e si tema un’altra vertenza in stile Torino-Lione. «Quando noi mettiamo il nostro terzo – spiegano a Bruxelles -, l’Italia deve versare i suoi due terzi». Dubbi sui fondi, insomma. E sulla volontà politica di realizzare un’infrastruttura tanto complessa quando necessaria per il Sud, un piano che porterebbe i fondi Ue anche al ponte sullo stretto. «Non è questa la battaglia – precisa Pittella a titolo personale -. Non per il “ponte Silvio” è qualcosa che considero già morta, ma per il Mezzogiorno». A proposito. La lettera non è firmata da leghisti. Solo un caso?
ps. Un deputato centrista scherza sugli uomini del Carroccio. “Bossi gli aveva consigliato di andare in vacanza. Magari non hanno visto la mail…”

Fonte: La Stampa del 2 agosto 2011

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