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Pensioni d’oro, via alla mini stangata oltre i 90 mila euro

Hanno avuto poco più di due settimane per abituarsi all’ idea, ma ora per i pensionati d’ oro scatta l’ ora dei sacrifici, o per dirla in altro modo, l’ ora del contributo di solidarietà allo sforzo del governo e del Paese per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2014. La misura fa parte della manovra approvata in tempi record, due giorni appena, a metà luglio per dare una risposta ai primi gravi attacchi speculativi contro l’ Italia sui mercati, causati dalla paura di contagio della crisi dei debiti sovrani di Grecia, Portogallo e Irlanda. Gli attacchi sono proseguiti, ma tagli e risparmi sono rimasti. Pensioni d’ oro – Così da oggi coloro che percepiscono una pensione alta, superiore ai 90 mila euro lordi l’ anno, dovranno versare un contributo nelle casse dello Stato. Che sarà pari al 5% per la parte eccedente i 90 mila euro e salirà invece al 10% per la parte eccedente i 150 mila euro. La trattenuta sarà mensile, con un eventuale conguaglio a fine anno ma in ogni caso il trattamento pensionistico complessivo non potrà scendere al di sotto dei 90 mila euro. Al calcolo dell’ ammontare annuo dell’ assegno previdenziale concorrono anche i trattamenti di pensione integrativa che garantiscono prestazioni definite aggiuntive. Sono quelle del personale della Banca d’ Italia, dell’ Uic, degli enti pubblici creditizi, delle regioni a statuto speciale, del cosiddetto parastato, del personale addetto alle imposte di consumo nonché dei dipendenti delle aziende private del gas, delle esattorie e delle ricevitorie delle imposte dirette. Il contributo di solidarietà resterà in vigore fino a tutto il 2014. Secondo le stime contenute nella relazione tecnica, il maggior gettito per l’ Erario non è ingente, si tratta di 18 milioni di euro quest’ anno che si riducono a 12 milioni il prossimo al netto delle ritenute fiscali. Ticket sanitari – Regioni e governo torneranno a riunirsi domani per trovare un accordo su come gestire i nuovi ticket di 10 euro per le prestazioni specialistiche e di 25 euro per i codici bianchi, cioè per le necessità meno gravi, di pronto soccorso, reintrodotti dalla manovra. Oppure su come reperire le risorse per consentire il congelamento di tali ticket perlomeno per tutto il 2011. Così come chiede in particolare la Lega. «Nel prossimo consiglio dei ministri ripresenterò la proposta, già fatta questa settimana, di togliere il ticket sulle prestazioni sanitarie trovando la copertura finanziaria in un aumento del prezzo dei tabacchi», ha detto ieri il ministro leghista della Semplificazione Roberto Calderoli. Del resto «il prezzo delle sigarette in Italia è tra i più bassi d’ Europa. Oltre a evitare il ticket nella sanità, faremmo un grosso favore alla salute di tutti». Le proteste – Alza la voce la Confesercenti, che contesta la liberalizzazione degli orari d’ apertura dei negozi nelle città d’ arte. Perché «mette a rischio chiusura oltre 30 mila piccoli esercizi commerciali», procura «un ulteriore vantaggio alla grande distribuzione» e assesta «una ingiusta e socialmente pericolosa mazzata al tessuto della piccola e media impresa». Protestano anche i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Fialp contro la soppressione dell’ Ice (l’ Istituto per il commercio estero), che «ha definitivamente messo la parola fine sul supporto pubblico alle attività di promozione all’ estero».

Fonte: Corriere della Sera del 1 agosto 2011

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