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Il fondo monetario europeo

Torna il sereno sui mercati finanziari dopo l’accordo per il salvataggio della Grecia. Oltre all’andamento positivo delle borse europee, il dato più interessante è il ritorno alla normalità del differenziale nei rendimenti dei titoli di Stato. Lo spread tra il Btp decennale e l’omologo bund tedesco si è ristretto a 229 punti base dopo aver toccato i 347 punti due giorni fa,massimo storico dalla nascia dell’euro.
Si spera che duri. Conviene che duri.
L’intesa di ieri sera ha molti punti che richiedono un approfondimento, ad esempio il meccanismo di ritiro dei titoli greci dal mercato, visto che la parentesi swap, buyback, rollover è scomparsa dalla conclusioni. Insieme con la tassa sulle banche, troppo bella e troppo difficile.
Se la situazione terrà, ed è presto per dirlo, c’è una cosa sulla quale bisogna concentrarsi. E’ la nuova fisionomia dell’Efsf, il fondo anticrac creato un anno fa per salvare la Grecia. Sarà più forte e flessibile. Potrà intervenire sul secondario acquistando titoli «usati». Potrà emettere bond per finanziare gli stati e le loro banche.
Dopo tante polemiche siamo quasi agli eurobond. E al Fondo monetario europeo che potrebbe dare sostanza alla governance sulla moneta unica.
E se poi verrà anche la stretta sulle agenzie di rating, chi potrà ancora dire che le opportunità di una crisi certo drammatica e costosa non sono state colte?
Basta che ognuno faccia il proprio dovere e stia al proprio posto e forse siamo fuori dai guai.

Fonte: La Stampa del 22 luglio 2011

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