• sabato , 26 Ottobre 2024

L’Ue rinvia le crociate

Titolo esagerato, lo ammetto. I ministri degli Esteri dell’Unione europea non sono riusciti a trovare un accordo sul testo di conclusioni sulle libertà religiose a causa del mancato riferimento esplicito alla comunità cristiana. E’ stata l’Italia a chiederlo. Serviva l’unanimità e non poteva passare. Giusto o sbagliato?
I ministri degli Esteri dell’Unione europea non sono riusciti a trovare un accordo sul testo di conclusioni sulle libertà religiose a causa del mancato riferimento esplicito alla comunità cristiana. hanno così deciso di rinviare la questione ad una prossima riunione del Consiglio. La delibera avrebbe dovuto essere presa all’unanimità.
“Oggi è stata scritta una pagina non bella”, ha commentato il titolare della Farnesina, Franco Frattini: “Ho ritenuto che l’Europa non sarebbe stata credibile senza questa menzione; il laicismo esasperato é dannoso per la credibilità” dell’Europa.
Frattini ha spiegato che il testo della risoluzione in cui si parlava di comunità religiose è stato “ritirato” su richiesta dell’Italia dopo che alcuni Paesi hanno rifiutato l’emendamento presentato proprio dall’Italia che proponeva di citare gli attacchi contro i cristiani, ma anche quelli contro la comunità sciita di Kerbala. “La Ashton – ha detto il ministro – ha promesso di ripresentarne un altro”.
L’alto rappresentante della politica estera della Ue, in conferenza stampa, è andata oltre: il nuovo testo sulle libertà religiose “terrà conto della situazione delle singole comunità che rischiano di essere oggetto di violenze e discriminazione nelle diverse parti del mondo”,ha assicurato la Ashton.
Frattini ha riferito che ci sono stati “paesi sorprendentemente contrari, come l’Irlanda e la Spagna, e paesi scontatamente contrari, come il Lussemburgo o il Portogallo, e ciò è bastato perché si proponesse di conservare il testo così com’era”.
Vi porgo una serie di domande, cercando di non prendere posizione. Non perchè non ne abbia una, ma perché reputo giusto non influenzare il dibattito.
1. Deve l’Europa occuparsi di religioni?
2. Se sì, è giusto che si parli solo degli (oggettivi) problemi della comunità cristiana nel mondo?
3. Puoi chiedere a un laico di rincoscere la specificità della persecuzione dei cristiani?
4. E’ possibile accettare un appello che difenda tutte le religioni?
5. E’ giusto stabilire il primato di una religione (la nostra) su un’altra?
Ora tocca a voi…

Fonte: La Stampa del 1 febbraio 2011

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