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Altroche pace e benessere, il pilastro d Europa e la paura del dopo

Leggendo del duplice successo di Angela Merkel e Alexis Tsipras nella trattativa er uscire dalla crisi della Grecia torna alla mente il quesito posto dal Premio Nobel, George Akerlof, ai colleghi economisti: ditemi come si riesce a far scendere un gatto da un ramo dell’albero e vi darò la soluzione della crisi.
Tsipras, ma più che lui le minacce del mercato, ha ottenuto dalla Bce di Mario Draghi il rifinanziamento delle banche greche per evitare che la palla di neve, rotolando, divenisse valanga, ma non è riuscito a far scendere dall’albero il gatto tedesco.

Voleva liberarsi dello status di colonia politica, ma ha ottenuto solo quattro mesi di tempo per presentare un programma da sottoporre alla Troika, che non si chiamerà così ma è la sua gemella.
Considerato ciò che ha promesso al suo elettorato, per fargli accettare la dura realtà europea devono averlo veramente spaventato. Verrà certamente aiutato a spiegare ai greci che non poteva fare diversamente perché la Ue è questa.

Questa ennesima vicenda – la prima finora dotata di una forte spinta democratica, piaccia o non piaccia – conferma che i pilastri della Ue non sono pace e benessere, come i Trattati ribadiscono in modo dettagliato dal 1992 in poi, ma paura del dopo e speranze nel futuro distribuite l’una e l’altra a piene mani.

Il pronto contro termine o, se si preferisce, il certo contro l’incerto è l’unica scelta che l’Europa consente di fare ai Paesi membri che non ce la fanno a stare al ritmo dei Paesi più bravi e di quelli senza garanzie sociali, come la Cina e l’India. Il filosofo Robert Nozick fornisce una incisiva chiave di lettura della società in cui uno vive: basta riempire i puntini della frase «a ciascuno secondo il suo/la sua….» e lo saprà.

Se aggiunge merito, bisogno, quoziente intellettuale, appartenenza familiare, reddito, eggendo del duplice successo di Angela Merkel e Alexis Tsipras nella trattativa er uscire dalla crisi della Grecia torna alla mente il quesito posto dal Premio Nobel, George Akerlof, ai colleghi economisti: ditemi come si riesce a far scendere un gatto da un ramo dell’albero e vi darò la soluzione della crisi…

Fonte: Milano Finanza - 24 Febbraio 2015

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