• sabato , 27 Luglio 2024

50 miliardi in una mossa

Tajani scrive ai colleghi europei.”Recepite subito la direttiva che anticipa i pagamenti alle imprese”. Sono soldi. Ma l’Italia nicchia..
Perché non facciamo prima le cose facili?
Mentre riparte il valzer dei condoni – e se qualcuno lo ha scritto vuol dire che qualcuno glie l’ha detto, non credete ai complotti !– Antonio Tajani ha ripreso la sua solitaria crociata sotto la bandiera dei pagamenti alle imprese in tempi normali. La situazione in Italia è drammatica, ci vogliono in media tre, quattro e anche più mesi per saldare un conto. In estate ho comprato un componente alta fedeltà da un conoscente e l’ho pagato il giorno in cui me l’hanno spedito: quelli dell’amministrazione sono quasi svenuti, si aspettavano i soldi in autunno.
Il commissario italiano, che ha responsabilità per l’Industria, ha scritto bei giorni scorsi agli omologhi europei per attirare l’attenzione sulla direttiva 2011/7 che definisce “lotta ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali”, giustamente equiparandola alle altre lotte che servono per salvare le imprese, quelle contro la mafia, l’evasione e le truffe. Una lettera è anche arrivata sul tavolo di Paolo Romani.
Il senso è che, sebbene la norma debba essere recepita entro il 16 marzo del 2013, nulla vieta di farla entrare in vigore prima. In questo modo si libererebbero miliardi e miliardi di euro bloccati nelle more delle transazioni non saldate. Tajani ha stimato che in Italia la mossa equivarrebbe ad una manovra da 50 miliardi che avrebbe impatto immediato. Altro che piano Eurosud sui fondi regionali!
Qualche numero per tirarsi giù. Nel primo semestre 2011 il tempo medio di pagamento della pubblica amministrazione nei confronti delle pmi si è ulteriormente dilatato di 7,8 giorni raggiungendo, in valore assoluto, poco più di 92 giorni complessivi. (fonte Fondazione Impresa).
Il dato peggiore è quello relativo ai tempi di pagamento nei confronti delle imprese manifatturiere, per cui i tempi medi di solvibilità da parte dello Stato supera persino i 120 giorni, quattro mesi tra la realizzazione di una commessae la sua effettiva contropartita in denaro.
I più vessati sono coloro che fanno impresa nel sud del Paese, dove il tempo medio di pagamento qui supera i 116 giorni contro i 90 attesi dalle pmi del nord-ovest e gli 83 di quelle del nord-est.
Cinquanta miliardi, Capito? Basta un decreto, un voto bipartisan in parlamento e, via, si rimette in moto il sistema. Ora capisco che è lo stato che deve tirare fuori dei solida, ma lo dovrebbe fare comunque. La ministra Bernini, interrogata a proposito, non ha dimostrato in settembre un senso di urgenza. Potremmo anticiparla, ha detto.
Invece andrebbe fatta subito. Meglio di dodici condoni. Più strutturale ed equo. Cosa aspettano?

Fonte: La Stampa del 25 ottobre 2011

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