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Ricade l’impero romano?

Un osservatore di cose politiche, una figura facile da stimare, è convinto che siamo “all’inizio della seconda caduta dell’impero romano”, crede che “una società ricca e decadente come la nostra, che sa più pagare i prezzi che la storia impone, sia sul punto di crollare”.
Ha molti argomenti, a partire dalla crisi greca, in cui gli errori tedeschi (e non solo) hanno dimostrato l’impossibilità di fare squadra (fare Europa) e di risolvere le questioni. A proposito ieri il leader Libdem Verhofstadt ha detto che sono stato commessi degli errori terribile dalla fine del 2009, quando si è cominciato a rinviare l’azione per salvare Atene, col solo risultato di peggiorare la crisi e aumentarne il pedaggio. Come si è letto spesso su questa pagina, dà la colpa alla Merkel e all’eccessivo dominio della politica interna su quella esterna.
Frase chiave: “Sono giorni che non trovo più nessuno che, nei discorsi informali, dichiara di credere che la Grecia si salverà”.
Poi parla poi di Libia. Sono tutti consumati da questa guerra (che ”non è guerra” dice Frattini), siamo in fase di stallo e l’unico che non si stanca è Gheddafi. “Se resiste ce la farà pagare cara e salata – prevede il nostro uomo/donna – e lascia non possiamo essere sicuri di quanto succederà, non abbiamo la percezione dei meccanismi politici libi, dei legami fra le tribune, tutta la zona occidentale ci sfugge”.
Grecia a rischio. Libia insondabile e minacciosa. Basta così? Per nulla.
C’è un terzo caso che ci può far togliere il sonno che resta. Lo Yemen. Il più povero stato arabo è sull’orlo di una catastrofe umanitaria. E’ considerato dagli osservatori come un disastro prossimo venture. Mancano cibo, medicine, vaccini.Nel sud si registrano casi di colera.
Le notizie che filtrano tracciano una economia bloccata, e il contrabbando di petrolio indica come l’impianto sia debole. Alcune tribù sono in fermento, sembrano prepararsi a un nuovo conflitto. C’è una calma solo di superficie, una tregua lasca, ma si continua a sparare nella capitale.
Le organizzazioni internazionali dicono che lo Yemen è un ordigno a orologeria pronto a esplodere con conseguenze gravissime su tutto il mondo arabo. Una mediazione può essere gestita da Onu e sauditi, ma sarà dura.
Grecia. Libia. Yemen. Brutte storie. E se davvero stesse cadendo il secondo impero romano, ormai reso flaccido dal sogno americano, allebbrato dai capitali facili, e deluso dal fatto che le guerre e le crisi non si risolvono con un tocco di mouse?

Fonte: La Stampa del 22 giugno 2011

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