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“Il risanamento del MPS e’ cruciale per l’intero settore”

Il sistema bancario italiano, benchè stabilizzato, «non è ancora fuori pericolo». Ed il risanamento del Monte dei Paschi di Siena «è cruciale non solo per la banca stessa, ma per l’intero sistema».
Nel rapporto sulla stabilità del sistema finanziario del nostro Paese, presentato ieri a Washington, il Fondo monetario internazionale traccia un quadro in cui i toni chiari prevalgono sugli scuri. Il sistema bancario ha mostrato «notevole resistenza» in questi anni di recessione, si legge nel rapporto. Ma restano due rischi-chiave: la debolezza dell’economia reale, e il legame fra il comparto bancario e il debito sovrano.
I problemi del Monte Paschi, si legge in un’analisi interamente dedicata alla banca senese, «risalgono in parte a un accumulo di fallimenti della governance e della gestione». L’attuazione dell’«ambizioso» piano di ristrutturazione è cruciale non soltanto per il gruppo toscano ma per l’intero sistema creditizio nazionale».
Bassa redditività e deterioramento degli attivi rappresentano le spine nel fianco delle banche italiane. Ma nel complesso, secondo la valutazione degli economisti del Fmi, gli stress test fin qui condotti «suggeriscono che il sistema è in grado di resistere sia al debole scenario economico, sia all’avvio dei requisiti di capitale previsti da Basilea 3». I cuscinetti di capitale sarebbero sufficienti sia ad affrontare lo scenario attuale, sia a coprire la maggior parte delle perdite in caso di un «avverso choc economico». Nello scenario peggiore, la carenza di capitale non supererebbe i 6 miliardi di euro. Il rischio di liquidità è attenuato da un’ampia disponibilità di collaterale per ottenere finanziamenti sul mercato monetario e per accedere ai rifinanziamenti della Bce. Tuttavia sono necessarie riforme «ad alta priorità», tra cui un aumento degli accantonamenti, un miglioramento dell’efficienza e della redditività, lo sviluppo di un mercato per le attività a rischio. Sembra inoltre necessario rafforzare la governance delle Fondazioni, attualmente inadeguata. Mentre le Popolari dovrebbero trasformarsi in società per azioni.
Il Fondo riconosce che la qualità della vigilanza bancaria è «elevata» nel confronto fra i Paesi più avanzati. Suggerisce tuttavia l’adozione di alcune iniziative per rafforzare la sorveglianza, in particolare l’introduzione del potere di rimozione degli amministratori da parte della autorità di vigilanza, leggi Banca d’Italia.

Fonte: Il Giornale del 28 settembre 2013

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