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Due Finanziarie a confronto – 1° Rapporto ssull’economia italiana 2006

Il Riformista distribuisce in questi giorni nelle edicole un libro scritto dall’ex viceministro all’Economia che rappresenta il “Primo rapporto sull’Economia italiana” elaborato dall’Associazione “Economia Reale”, di cui Baldassarri è presidente. Il volume – “Due Finanziarie a confronto. Proposte alternative ed effetti sull’Economia” – per prima cosa parte, come sottolinea lo stesso Baldassarri, dalla spiegazione di che cos’è la Finanziaria Prodi: “Questa manovra, che si trasforma gattopardescamente un giorno sì e l’altro pure, ma la cui impalcatura di fondo resta integra, non è una legge Finanziaria, ma una operazione di potere politico-economico. E questo lo dice implicitamente lo stesso Governo quando, affermando che per risanare i conti bastano 15 miliardi di euro, ammette che il resto della manovra, 25 miliardi, servono ad accentrare le risorse dello Stato, per di più basandosi per oltre il 90% su aumenti di entrate. Determinando quindi un aumento ulteriore del peso dello Stato sull’economia”.
Le critiche nel libro distribuito dal Riformista non finiscono qui, ma proseguono quando si passa a illustrare l’effetto di questa manovra sull’economia italiana. “Una manovra che determinerà il fallimento di tutti e tre gli obiettivi fissati dal Governo: sviluppo, risanamento ed equità.”. Con precisi calcoli econometrici, tutti illustrati nel libro, Baldassarri infatti dimostra come il freno allo sviluppo economico del Paese è stimabile attorno a quasi l’1% del Pil e, per effetto, il deficit aumenterà di almeno mezzo punto percentuale, determinando il fallimento del risanamento dei conti pubblici italiani. Quanto all’equità, i pochi spiccioli di risparmio cui beneficerà solo a quella fascia di popolazione il cui reddito netto mensile si aggira tra i mille e mille e cinquecento euro verranno vanificati dalle sovrattasse degli Enti locali cui il Governo ha invece tolto ingenti risorse”.
Ma nel libro l’attuale capogruppo di An in Commissione Bilancio del Senato, dalle critiche passa anche ad esporre una Finanziaria alternativa che si basa su due semplici principi: “Il primo politico, ovvero di maggiore libertà ai cittadini e minore intermediazione dello Stato attraverso una operazione fatta di più tagli di spesa e meno tasse; il secondo principio è tutto pragmatico, perché è dimostrato che con maggiori tagli e minore tasse, lo sviluppo decolla e con esso anche il risanamento dei conti pubblici. In sintesi dopo una crescita dell’1,7% del 2006, la manovra Prodi la taglierà sotto all’1%, mentre nella manovra alternativa è dimostrato che si arriverebbe sicuramente sopra il 2% di crescita”.
Il libro infine contiene anche interventi di economisti e politici di varia estrazione come Aldo Carboni, Enrico Cisnetto, Francesco Forte, Gianpaolo Galli, Oscar Giannino, Stefano Micossi, Giuseppe Pennisi, Gustavo Piga, Bruno Costi, Alfonso Gianni, Alberto Giorgetti, Enrico Morando, Adolfo Urso, Giuseppe Valditara, Giuseppe Vegas, Pasquale Viespoli, Michele Vietti.

Fonte: Economia Reale del 5 novembre 2006

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