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Crollano i prestiti alle imprese: – 3,7%

La crisi economica non accenna ad attenuare i suoi rigori e le banche, oberate dalle sofferenze, continuano a concedere il credito con il contagocce: il risultato è una flessione sempre più profonda del credito all’economia. Gli ultimi della della Banca d’Italia mostrano infatti che ad aprile i prestiti al settore privato hanno registrato una contrazione del 2,3% su base annua, contro il -1,7% evidenziato nel mese di marzo. Ma il dato va scomposto: da un lato, ci sono i prestiti alle famiglie, che sono scesi dello 0,8% sui 12 mesi, con una riduzione tendenziale identica a quella del mese precedente; dall’altro, ci sono le erogazioni alle imprese che sono diminuite, sempre su base annua, del 3,7%, mentre la flessione era stata del 2,8% a marzo rispetto al marzo del 2012.
In sostanza, si fa sempre più stretta la spirale negativa segnalata nelle sue considerazioni finali dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco: un circolo vizioso nel quale il tasso di crescita dei prestiti è inversamente proporzionale al tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti. Così le imprese, per effetto della recessione, si indeboliscono finanziariamente e aumentano i fallimenti; i fallimenti si ripercuotono sulle sofferenze bancarie e aumentano le perdite su crediti che fanno scendere la redditività delle banche, ovvero gli utili da accantonare per accrescere il capitale. Tutto questo va considerato insieme a uno scenario di recessione dell’economia reale molto forte: il cattivo tempo congiunturale nel 2012 ha provocato una flessione del Pil pari al 2,4% e, come ha messo in evidenza qualche giorno fa uno studio di Standard &Poor’s, minori prestiti alle imprese in Italia per 44 miliardi (ma se si fanno i conti dal dicembre del 2011 ai primi mesi di quest’anno i miliardi di credito venuti meno per le imprese sono 60). Quanto al 2013, secondo i più recenti calcoli dell’Ocse potrebbe verificarsi una flessione dell’attività produttiva pari all’1,8 per cento.
Sta di fatto che anche i dati relativi al mese di aprile 2013 evidenziano un tasso di crescita sui 12 mesi delle sofferenze bancarie in aumento e pari al 22,3% annuo (era il 21,7% a marzo). In aprile, l’ammontare totale delle sofferenze era pari a 133 miliardi e 280 milioni (contro i 130 miliardi e 975 milioni di euro del mese di marzo 2013). «Con la restrizione del credito si pone il problema di dare un supporto finanziario adeguato alle imprese, che permetta loro di uscire da un momento difficile e di guardare al futuro» ha osservato ieri il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, a margine del 50esimo anniversario di Aidda Lombardia (Associazione donne imprenditrici e dirigenti d’azienda), che si è svolto a Palazzo Isimbardi a Milano. E ha aggiunto: «Banche e imprese spesso si rimpallano le responsabilità, ma dobbiamo uscire da questo rimpallo che non giova a nessuno». In Italia, ha concluso Rossi, «c’é un problema di finanza e di struttura della finanza, non solo di comportamenti delle banche» con un riferimento alla necessità di ampliare i canali del finanziamento delle imprese.
Tornando ai dati diffusi ieri, sul versante della raccolta il tasso di crescita su base annua dei depositi del settore privato ad aprile è rimasto sostenuto, attestandosi al 7,1%(7,0% a marzo). Invece, il tasso di crescita sui 12 mesi della raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni che il sistema bancario tiene in portafoglio, è stato pari al -3,0% (-3,3% nel mese precedente). L’andamento della raccolta bancaria comunque nel complesso è positivo e ha anche permesso alle aziende di credito di proseguire nell’azione di rimborso della liquidità alla Bce, con una riduzione dell’esposizione verso Francoforte di 6,5 miliardi: dai dati della Banca d’Italia emerge infatti che i prestiti alle banche per fini di politica monetaria a maggio ammontavano a 259,17 miliardi rispetto ai 265,72 miliardi segnalati a fine aprile. Infine, la dinamica dei tassi mette in evidenza un leggero aumento dei tassi d’interesse per l’acquisto di abitazioni, che sono stati pari al 3,95% (3,90% a marzo) e una diminuzione di quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo, al 9,48%(9,64% a marzo). I tassi sui nuovi prestiti alle imprese di importo inferiore a 1 milione di euro sono stati pari al 4,39% (4,36 nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore sono cresciuti al 3,12% (2,93% a marzo).

Fonte: Sole 24 Ore 8 giugno 2013

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