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Abi all’attacco di Moody’s:”Un’aggressione all’Italia”

«Irresponsabile, incomprensibile, ingiustificabile». È una vera ribellione quella esternata ieri dall’Abi con una nota alla decisione di Moody’s di tagliare il rating di 26 banche italiane. Le banche non accettano non solo il solito tempismo sospetto nella confezione delle pagelle negative rilasciate con la minaccia di ulteriori declassamenti, ma anche le motivazioni adottate: «Ancora una volta – afferma l’Abi – le agenzie di rating si confermano come un elemento di destabilizzazione dei mercati con giudizi parziali e contradditori.
Per abbassare il rating questa volta si tirano addirittura in ballo le misure di austerità varate dal Governo Monti (“riducono la domanda economica di breve termine”) che una volta le stesse agenzie invocavano allorché disegnavano l’outlook negativo delle imprese bancarie». La decisione di Moody’s, dunque, secondo i banchieri «è un’aggressione all’Italia, alle sue imprese, alle sue famiglie, ai suoi cittadini. Ma non è solo l’Abi a criticare le agenzie. Oggi – scrive il Financial Times – una ventina delle maggiori banche europee avanzerà la proposta di ridurre le informazioni da inviare a S&P’s, Moodys, e Fitch, nel tentativo di limitarne il “potere”. Il tema verrà discusso a Francoforte in una riunione del Cfo Network, l’associazione dei direttori finanziari delle maggiori banche continentali.
Nel condividere le critiche sollevate ieri dal presidente della Consob, Giuseppe Vegas, Abi reitera la richiesta alle Autorità europee e alla Banca Centrale affinché tali giudizi non siano passivamente recepiti nella regolamentazione, nelle procedure e nei modelli di valutazione e venga finalmente varata una severa disciplina di controllo nei confronti di questi soggetti». La nota diramata da Palazzo Altieri, infine, si conclude sottolineando che proprio le modalità per “sterilizzare” l’impatto su regole e produrre del credito dei verdetti delle agenzie di rating nonchè le azioni da adottare per tutelare i legittimi interessi dell’economia italiana saranno l’argomento all’ordine del giorno dell’esecutivo dell’associazione che si tiene quest’oggi a Milano. Una riunione durante la quale, peraltro, sarà esaminata anche la proposta del comitato dei saggi al comitato esecutivo dell’Abi per la nomina del nuovo presidente che verrà votata dall’assemblea l’11 luglio. Secondo le attese, dovrebbe essere confermato Mussari.
La Consob di Vegas, nel frattempo, alle parole preoccupate sul ruolo delle agenzie di rating espresse durante l’incontro annuale con il mercato ha fatto seguire i fatti, convocando i rappresentanti dell’agenzia di rating Moody’s in Italia, per avere chiarimenti sul downgrade. Le scelte delle agenzie del resto , non sono certo indolori: con un rating peggiorato le banche italiane non solo dovranno sostenere costi maggiori per finanziarsi sui mercati, ma potrebbero dover fornire garanzie più costose all’Eurotower in cambio della liquidità ottenuta. Per questo Mussari è tornato anche nel pomeriggio a chiedere che la Bce e le istituzioni europee non tengano conto di questi giudizi, altrimenti diventa un corto circuito».Anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha commentato il taglio dei rating come una scelta davvero inopinata: «Siamo di fronte a una situazione molto delicata che sta penalizzando fortemente il nostro paese, le banche, le imprese, i cittadini– ha detto ieri Marcegaglia «Questi giudizi dovrebbero essere dati con più attenzione.
C’è un attacco continuo che preoccupa». Fa quadrato anche il mondo della politica, con il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini che evoca un «disegno criminale» delle agenzie di rating. Tra i politici che criticano le streghe del rating c’è anche Pierluigi Bersani («bisogna regolare queste benedette agenzie che si permettono di intervenire in un modo che farebbe sorridere se non facesse piangere») ma anche il presidente del deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto: «È la goccia che fa traboccare il vaso».

Fonte: Sole 24 Ore del 16 maggio 2012

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