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Telefonia, l’Ue: “Tagliare le bollette”

“Abbasso tragico roaming”, grida Bruxelles. Il costo del cellulare nel mercato unico è sceso e scenderà ancora. Poi toccherà ai telefoni smart. Ricominciamo con una notizia che fa punti per l’Ue…
A fine giugno i migliori gestori telefonici hanno inviato ai loro clienti un sms per informarli della sforbiciata in arrivo dal primo luglio per i listini delle telefonate fatte e ricevute all’estero. Fra un anno, e per tre anni, ne manderanno degli altri, perché l’Europa ha deciso di non fermarsi e di insistere nel tagliare i costi del cosiddetto «roaming» che continua a giudicare eccessivi. Se tutto andrà come previsto, nel 2014 chiamare da Berlino a Roma costerà al massimo 24 cent (iva esclusa) contro i 49 della scorsa settimana. E’ un eurosconto graduale di oltre il 50%. E non è ancora tutto.
La Commissione Ue intende aprire un nuovo fronte, cruciale visti i tempi e l’evoluzione dei costumi. Nel mirino della responsabile per le Tlc, Neelie Kroes, entra il «data roaming», vale a dire i listini che sovrintendono i megabyte che consumiamo con i telefoni intelligenti, i vari pads e smartphones. Basta poco, una mail o qualche navigata online al sole della Grecia o al fresco finlandese, per far volare la bolletta. Oltretutto, come nel caso italiano, l’offerta può essere basata su pacchetti difficilmente confrontabili. Bruxelles pensa che sia giunto il momento di un passo di trasparenza verso i consumatori.
L’idea sta nell’introduzione di un tetto tariffario. La proposta della Commissione, che arriva domani e che dovrà essere approvata da Consiglio e Parlamento (in passato è andata senza grossi problemi), dice che dal primo luglio 2012 un megabyte di dati scaricati all’estero non potrà costare più di 90 cent (più Iva), prezzo che scenderà a 70 nel 2013 e a 50 nel 2014. Un risparmio immenso, assicurano gli uomini della Kroes, visto che a fine 2010 un megabyte preso all’estero da un operatore non consociato col proprio valeva per 2,23 euro in media (1,06 in caso di intesa commerciale). Senza contare che in certe condizioni si poteva arrivare a 12 euro per megabyte. L’eurotariffa, insomma, punta a combattere l’eurotruffatina.
Minore il vantaggio per le chiamate ricevute e gli sms, per i quali il tetto passerà dagli attuali 11 cent (più Iva) a dieci. «Steely Neelie», l’olandese di ferro, vuole comunque intaccare altre sacche di scarsa concorrenza fra gli operatori. Il progetto che arriva da Bruxelles punta a rendere più facile l’accesso degli operatori alternativi sul mercato, chiedendo ai gestori di consentire l’ingresso alla rete sulla base di listini regolati. Questo significherebbe stabilire dei criteri anche sul mercato dei fornitori di servizi, con norme precise che favoriscono l’offerta di pratiche più convenienti. Allo stesso modo, si intende favorire la possibilità di scegliere a chi affidarsi in roaming una volta passato il confine, consentendo a chi viaggia un sano shopping telefonico. Gli spazi per «farla finita con l’incubo roaming» ci sono, assicura la Kroes. Ora è giunto il tempo di scrivere le leggi per colmarli.

Fonte: La Stampa del 5 luglio 2011

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