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Draghi avverte: problema fondi per alcune banche

Per superare l’ attuale fase di crisi occorrono «una severa disciplina di bilancio, una maggiore dotazione di capitale per le banche e una più stringente governance europea». E’ l’ avvertimento del governatore della Banca d’ Italia e prossimo presidente della Bce, Mario Draghi, che chiudendo a Zurigo la riunione del Financial Stability Board di cui è presidente, ha sollecitato un’ intensificazione della cooperazione governi-Autorità. Senza entrare nel merito dei problemi dell’ Europa, che pure l’ Fsb ha passato in rivista esaminando «le tensioni in atto nei mercati dovute al debito sovrano», Draghi si è soffermato invece sulle difficoltà delle maggiori banche a reperire i fondi, in particolare a breve, per finanziare la loro attività. Un fenomeno molto difficile decifrare, ha detto Draghi, perché non è sempre chiaro se dipenda da una carenza di liquidità o da una caduta di fiducia, visto che in questi ultimi mesi «l’ avversione al rischio è drammaticamente aumentata», e che l’ interbancario tende a prosciugarsi durante le fasi di tensione. Bisogna farlo tornare a funzionare correttamente e occorre l’ impegno di tutti, governi e autorità, per superare l’ attuale fase di instabilità. Completando anche la riforma delle regole della finanza, messe a punto dall’ Fsb. Così Draghi ha confermato la presentazione al prossimo G20 dei Capi di Stato e di governo in programma a Cannes il 3 e il 4 novembre del pacchetto di proposte per scongiurare gli sconquassi provocati dall’ eventuale crisi delle banche più grandi o interconnesse, quelle too big to fail, troppo grandi per fallire, le cosiddette SIFI. A questo proposito tali istituti- di cui non esiste ancora una lista ma fra i quali dovrebbe figurare l’ Unicredit e probabilmente anche Intesa Sanpaolo – saranno soggetti ai requisiti patrimoniali più severi tra l’ 1% e il 2,5% dal 2016. E’ anche previsto un nuovo standard internazionale per liquidare le Sifi senza pesare sui contribuenti. Altro tema che sarà portato alla discussione del G20 è quello dello «shadow banking» o sistema bancario ombra, che, secondo Draghi, ha bisogno di maggiore regolamentazione. La riforma del mercato dei prodotti derivati probabilmente non riuscirà ad essere interamente adottata entro la scadenza di fine 2012 mentre sono lenti i progressi nel ridurre la dipendenza dalle agenzie di rating, come chiesto dal Fsb. Occorre infine fare di più nel mettere in pratica le regole sui superbonus e le remunerazioni dei top manager bancari e finanziari definite con priorità dal Fsb. Al vertice di Cannes sarà anche individuato il successore di Draghi al vertice Fsb. Due i possibili candidati, Philipp Hildebrand, presidente della Banca Nazionale della Svizzera e il governatore canadese Mark Carney.

Fonte: Corriere della Sera del 4 ottobre 2011

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