Passato (ma non smaltito) l’atto di autolesionismo nazionale con cui M5s, Fi e Lega hanno liquidato il governo Draghi in un frangente delicatissimo della storia d’Italia e d’Europa, è già tempo di ragionare su che cosa si può fare in campo economico nell’"interregno" che ci separa dalle elezioni.
Politica ed economia
Gli articoli di Politica ed economia pubblicati dai nostri soci sui giornali italiani
Il rischio stagflazione è reale, ma non sarà né profonda né duratura
Il rialzo dell’inflazione, che in Italia a maggio ha sfiorato il 7% su base annua, mai così alta dal 1986, registra picchi inattesi (dagli Usa all’intera Euroarea) alimentando molte previsioni di una prossima recessione, causata da sfiducia delle famiglie e revisione verso il basso dei piani di investimento delle imprese: il tristemente noto spettro della stagflation, combinazione perversa di inflazione persistente e (anche pesante) recessione.
BCE & SPREAD/ All’Italia non resta che prepararsi alle condizionalità
Al Consiglio della Banca centrale europea del 21 luglio prossimo si conosceranno i dettagli dello “strumento” che darà corpo allo “scudo” per evitare che Stati dell’unione monetaria, caratterizzati da un alto debito della Pubblica amministrazione, subiscano un aumento troppo rapido dello spread tale da mettere a repentaglio le proprie prospettive di crescita
Inflazione, materie prime, lavoro: spirale allarmante Sottovalutate le avvisaglie sulla “tempesta perfetta”
Draghi a settembre aveva espresso l'esigenza di vigilare sull'aumento dei prezzi e sulla difficoltà nelle forniture in alcuni settori.
Contro la stagflazione selezioniamo la spesa
Il Paese non è in recessione» ha spiegato Mario Draghi nell’ultima conferenza stampa. «Ma certamente», ha aggiunto «vi è un rallentamento della crescita». Un aumento del Prodotto interno lordo (Pil) pari al 4,7 per cento, atteso solo qualche mese fa, non è più ipotizzabile. Il governo si appresta, infatti, a correggere la previsione nel prossimo Documento di economia e finanza (Def).
Dietro Tangentopoli c’era pure lo stato imprenditore
Intenti a mandare in galera per finanziamento illecito dei partiti, neppure cercarono di capire il sistema che lo rendeva possibile, le aziende a partecipazioni statali e la lottizzazione. A smantellare la corruttela non furono le manette e le carcerazioni preventive, ma le privatizzazioni: non ricordo che fossero nel programma di Italia dei Valori. E ancor oggi non è infrequente trovare giustizialisti a braccetto con populisti e statalisti.
Draghi ha sei mesi per evitare il Vietnam della finanza pubblica
di Bruno Costi Un vecchio aforisma del pensiero anarco-liberista, ricordato spesso da Indro Montanelli, recita che il modo migliore di governare l’Italia è di lasciare che nessuno la governi, perchè chiunque ci provi fa peggio di come andrebbe senza governo. ...
Tra fisco e pensioni ora serve la svolta
di Veronica De Romanis (“La Stampa” del 31 gennaio 2022)
Quirinale, Cazzola propone Fornero: «Un risarcimento per le offese subite»
Giuliano Cazzola, politico, giornalista, imprenditore ed ex sindacalista, in un’intervista a Spraynews, chiede ai grandi elettori riformisti di omaggiare Elsa Fornero per le offese ricevute negli anni, ma allo stesso tempo sostiene come il nome che ha più possibilità di giocarsi le carte per il Colle sia quello di Giuliano Amato che potrebbe essere sostenuto anche da Silvio Berlusconi. Sulla pandemia, invece, evidenzia come sia sbagliato chiudere le attività per tutelare i no vax, ma sia più giusto segregarli.
Il Cav. spiani la strada a Draghi, passerà alla storia
Il Cav. può essere il vero protagonista nella corsa al Colle. Non come futuro presidente ma in qualità di kingmaker