“Finalmente l’Europa s’è desta” scriveva su questo giornale Adriana Cerretelli commentando il rapporto Juncker sullo stato dell’Unione. In realtà, almeno a parole, da quasi un decennio la Commissione Europea produce documenti che esortano gli Stati membri a disegnare politiche di sviluppo industriale nell’ottica di Horizon 2020, sempre più imperniate sulla digitalizzazione di industria e servizi per un rilancio dell’industria manifatturiera.
Se flessibilità è sinonimo di realismo
Finalmente dalla Commissione UE sembra emergere un’apertura all'invito di Padoan e altri tre ministri finanziari dell’Eurozona (Francia, Spagna, Portogallo) a riflettere criticamente sulla “fallacia del metodo di calcolo del deficit strutturale” che in base al Fiscal Compact dovrebbe misurare quanto il singolo paese rispetta o non rispetta la disciplina promessa (lettera del 4 maggio al vicepresidente Dombrovski e al commissario Moscovici).
Stato innovatore-imprenditore
La mattina di mercoledi 24 maggio all’assemblea di Confindustria il presidente Boccia invocava “un progetto di lungo respiro (…) una Industria 4.0 per una Società 5.0, inclusiva e aperta”.
Xi tesse la tela di una Cina perno del’Asia sud-orientale
di Fabrizio Onida Il comunista confuciano Xi JinPing a ...
Dai distretti agli ecosistemi innovativi
di Fabrizio Onida Entrambi i candidati al prossimo rinnovo ...
Visioni, ricerca e lo Stato attivo
di Fabrizio Onida Merita particolare attenzione l’ultimo numero di ...
Quale architettura per la ricerca
di Fabrizio Onida La Legge di stabilità ovvero “Manovra ...
Esportazioni, importazioni e crescita: avanti tutta
Pur con le inevitabili oscillazioni nei dati mensili, i ...