• venerdì , 29 Marzo 2024

L’Europa senza sbarramento

La soglia al 4 per cento per il voto europeo rafforza i grandi partiti e riduce la possibilità delle voci italiani di farsi sentire. A chi conviene veramente?
La fine indecorosa del Porcellum apre un’altra possibilità. Visto che si tratta di rimettere mano alla legge elettorale, si potrebbe valutare anche l’intervento sulle disposizioni per il voto europeo. In particolare, ragionare se non sia il caso di eliminare la soglia di sbarramento al quattro per cento.
La soglia è stata inserita per evitare l’eccessiva frammentazione partitica, da sempre fastidioso disturbo italico.
Gli effetti sono stati limitati. Nel gruppo popolare europeo, in questo momento, ci sono almeno sei formazioni che non si direbbero proprio vivere di amore e intese. E nel Pse, come nel Pd, abitano almeno due anime confliggenti.
Per contro, non ci sono rappresentanti italiani nella Gue, la sinistra-sinistra, come nei verdi. E quelli del gruppo liberaldemocratico (Alde) rischiano di sparire alla prossima tornata.
Eliminare la soglia, o abbassarla al 2 per cento, avrebbe la possibilità di rendere più diffusa e rappresentativa la presenza italiana a Bruxelles/Strasburgo. L’assenza di italiani nella Gue come nei Verdi (nonostante la copresidente europea Monica Frassoni che però non è eurodeputato) indebolisce la voce nazionale in quegli schieramenti. Ci toglie un pezzo di diritto di espressione. Da maggio potrebbe toglierci titolo di parola anche nell’Alde, a meno di alleanze miracolose di qui al voto.
A maggio le urne ci daranno una macedonia di centrodestra, il Pd nei socialisti, molti grillini, qualche leghista. Il conto rischia di finire qui. Il che rappresenta un segnale di forza per i diretti interessanti, se l’interesse primario è sbaragliare i rivali. Se invece si pensa a come rappresentare meglio il Paese, allora può convenire ragionare altrimenti.
Cambiare la soglia. Per le forze tradizionali- come PD e vari Popolari – potrebbe essere anche un modo per ridurre la pressione di quella parte degli euroscettici che non ha interesse a un dibattito costruttivo. Un pugno di deputati in più sul fronte verde e della sinistra ridurrebbe il peso di chi in Europa viene per sfasciarla.
Non avendo l’esigenza di formare un governo, il pavimento potrebbe essere sfondato o abbassato. Magari sarebbe il seme di una nuova alleanza. Di un più ampio dialogo. Magari farebbe bene all’Italia e all’Europa.
L’occasione c’è. Ora si può provare ad aprire il dibattito e vedere sino a dove si riesce a arrivare.

Fonte: La Stampa del 10 dicembre 2013

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